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domenica 6 maggio 2012

postheadericon U'Papun, che Cabron!


JUST PLAY MUSIC 
presenta “CABRON!” 
il nuovo disco di U' PAPUN




L'uomo nero è tornato

Album tragicomico sospeso tra gli stereotipi di una società al limite del surreale, “CABRON!” è un lavoro molto variegato e complesso che prosegue al meglio il discorso già iniziato con il precedente disco Fiori innocenti. Cabron! proietta U'Papun in una dimensione più matura e consapevole rispetto al precedente lavoro, creando il giusto equilibrio musicale e testuale tra la veste scanzonata e quella più riflessiva.
La band tira fuori gli artigli mettendo da parte la vena folkloristica per lasciare spazio a synth, chitarrone distorte, ritmiche serrate senza tralasciare le influenze prog e l'attitudine teatrale che li contraddistingue, ricreando l'energia che sprigiona nei loro live grazie alla ricerca sonora molto accurata e in linea con gli arrangiamenti.
Il sound di U'Papun si mescola per la prima volta con l'orchestra d'archi curata dal maestro Leo Gadaleta che impreziosisce i brani di atmosfere barocche, creando un mix apocalittico tra rock e orchestra. La produzione è stata curata da JUSTPLAYMUSIC, che da anni segue e valorizza nuove realtà del panorama rock cantautorale pugliese.


CABRON! è un disco sociale e popolare dove i racconti si susseguono come notizie, passando dall'omologazione di massa alla censura, dal delitto passionale all'abuso su minori, dall'amore materialista e privo di ideale alla prostituzione intellettuale.U' Papun è un progetto nato dal lavoro di 1 cantautore, 4 musicisti e 1 teatrante che propongono uno spettacolo di musica e teatro che va dal cantautorato alla musica etnica, dal folk al funk, dal jazz alla tradizione popolare, tutto miscelato ad un sound rock e moderno. Alla base del loro modo di fare musica c'è il concetto di "fusione" tra atmosfere mediterranee, indie-rock, punk, reggae, balkan e teatro canzone. Maschere e fantocci, brutalità e dolcezza, dramma e ironia, producono l'esplosivo spettacolo degli U' Papun, l'uomo nero nel vernacolo barese. La band gioca con note e parole, raccontando spaccati di vita reali e surreali.
Dal primo disco “FIORI INNOCENTI” è stato estratto il singolo “L'Appapparenza” con la partecipazione di CAPAREZZA, e il sito web di Rolling Stone Magazine ne ha pubblicato in anteprima nazionale il videoclip.
Durante il tour promozionale estivo dello scorso anno gli U'Papun hanno suonato al Cube Festival davanti a più di 15.000 persone; il brano “Inutile Alchimia” è stato inserito nella compilation PugliaSounds allegata ad XL di Repubblica col numero di novembre 2011.
Nel 2010, ancor prima della pubblicazione di Fiori Innocenti, sono stati ospiti del programma Roxy Bar; in quella occasione Red Ronnie li ha definiti il lato oscuro della Puglia, etichetta che li accompagna ormai ovunque.

www.upapun.com 
www.facebook.com/upapun 
www.myspace.com/upapun


TRACKLIST “CABRON!
01.CABRON!
Brano apripista dal sapore psychobilly, pregno di grande carica energetica sostenuta da una sezione ritmica serrata e dalla presenza ossessiva di chitarre elettriche che mostrano da subito l'evidente direzione rock di questo album. Tre minuti esplosivi, in cui si raccontano vizi e virtù dell'uomo che vive la propria esistenza con fare animalesco influenzando la propria società.
02. INDIESPOSTO
Un mix tra rock, elettronica e dub mantiene alta l'energia emessa dal brano precedente, una frustata contro l'omologazione di massa. Un tema musicale acido che si ripete all'infinito per poi sfociare in un ritornello "tormentone" .
03.LUNA
Un netto cambio di direzione con un brano dalle atmosfere noir. La confessione di un uomo tradito dalla propria donna che per gelosia viene spinto a commettere un brutale omicidio. Un elegante brano impreziosito da atmosfere cupe e spettrali che si evolvono in un crescendo orchestrale, seguendo la rabbia e la pazzia del personaggio che confesserà la sua orribile scelta solo nel finale. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
04. L'ABITO
Un'introduzione apocalittica dalle atmosfere balkan in cui padroneggiano chitarre freetless, synth e archi. Il dub serrato accompagna una sorta di narrazione rap che racconta la storia di un uomo costretto a opprimere i propri istinti sessuali per mantenere intatta l'immagine imposta dal ruolo sociale. Un ritornello indie, denso di chitarre e synth in contrasto con l'atmosfera fiabesca creata dagli archi, dà completezza e originalità ad uno dei brani più belli di questo album. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
05. STORIA DI UNA DISOCCUPATA
Un pianoforte da saloon introduce la storia di una giovane escort che punta solo sulla propria estetica per realizzare i suoi sogni, spinta sopratutto dalla madre che desidera per la figlia un futuro sicuro e non precario. Un altro brano dallo spirito psychobilly, ma con venature più swing, in cui i fiati vengono magistralmente sostituiti da intrecci di chitarra elettrica e pianoforte.
06. AMORE CIALTRONE
Anche i rapporti più intimi tra le persone sono spesso vissuti secondo luoghi comuni e concezioni sbagliate. Il brano descrive un quadretto esistenziale dove la cecità dei sentimenti spinge a compromessi malsani per tenere in piedi una situazione crollata. Un particolarissimo brano in 7/8 dalle influenze zappiane, in cui marimba, chitarra elettrica e archi creano incastri ritmici sostenuti da una base reggae al quanto "storta". (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
07. TERRA MADRE
Una dichiarazione di amore e odio per la propria terra, che per quanto possa essere stata privata della sua essenza, rimane sempre il teatro delle proprie storie. Una ballad sofferta e delicata dalle atmosfere barocche, dove l'eleganza degli archi e del pianoforte, sostenuti da ritmiche percussive, fanno da sfondo alle parole e ai commoventi assoli di chitarra elettrica. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
08. L'ULTIMO
Un monologo che gira intorno alla parola "ultimo" ripetuta volutamente, per parlare di emarginazione con quella vena di egoismo tipica di chi finge d'esserlo senza guardarsi alle spalle. Un brano decadente sulla stessa scia di "Luna", ma con l'impatto apocalittico de "L'abito" dove le chitarre e la sezione ritmica tipicamente rock si mescolano all'elettronica e ad una diabolica sezione d'archi. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
09. IO NON MI SENTO ITALIANO (G. GABER)
La grande eredità lasciata dal maestro Giorgio Gaber, molto apprezzato dalla band. Un brano attualissimo pubblicato poco dopo la morte dell'artista e rielaborato dagli U' Papun in una veste personale, in linea con il
resto dell'album. Rock ed elettronica si mescolano al folk e al dub, regalando un brano dalle molteplici sfumature, cercando di onorare al meglio un pilastro della canzone d'autore italiana.
10. ARTE SPICCIOLA
Una delicata ballad che riconduce l'ascoltatore nella dimensione cantautorale della band. Un mix di chitarre acustiche e fretless accompagnano una commovente riflessione sul contrasto tra istinto artistico e manie di protagonismo. Un brano indie pop dal sapore mediterraneo, questa volta con un arrangiamento semplice, diretto ma emotivamente efficace. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
11. FIOR DELLA CENSURA
Un brano folk “danzereccio” dalle atmosfere circensi, un racconto surreale in cui viene messa in discussione la nostra coscienza critica oramai assopita dalla censura mediatica e dalla sua presunzione educativa. (con la partecipazione di Pantaleo Gadaleta)
12. UOMO DI MARZAPANE
1 minuto e 50 secondi di punk rock ambientato nella favoletta di Hansel e Gretel, dove al posto delle famose "casette" sono gli uomini ad essere di marzapane, sgretolati ed inghiottiti dalla società moderna. Ritmiche prepotenti, chitarre rabbiose e suoni da “fantabosco” fanno da scenario a questa tagliente favoletta post- punk.
13. CLICHE'
Il giusto lieto fine che racconta con "disgustosa" schiettezza e ironia un quotidiano esempio di cliché, in cui l'ascoltatore si riconoscerà di sicuro. Una filastrocca blues che stimola grandi e piccini!
Prodotto da: JUSTPLAYMUSIC Edizioni: Goodfellas
Testi: Alfredo Colella Musiche: Alfredo Colella, Gigi Lorusso, Enrico Elia. Arrangiamenti: Gigi Lorusso, Enrico Elia, Cristiano Valente, Pantaleo Gadaleta.
Line up:
Alfredo Colella voce Gigi Lorusso chitarre elettriche, acustiche e voce Enrico Elia tastiere, synth e voce Cristiano Valente batteria, percussioni e voce Mario Orlandi basso elettrico
con la partecipazione di Leo Gadaleta viola, violino e orchestrazioni 

JUST PLAY MUSIC
www.justplaymusic.it


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